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Le antiche Aegates, oggi le isole
Egadi, sono formate da Favignana, il capoluogo, Levanzo, Marettimo e i ben più
modesti isolotti di Formica, sede di una tonnara abbandonata, e di Maraone.
Questi luoghi furono abitati fin
da epoca preistorica, nel Paleolitico superiore, come testimoniato dai
ritrovamenti nelle grotte di Favignana e Levanzo. Proprio quest’ultima
località, chiamata anticamente Phorbantia, riveste un grande interesse
geologico per la presenza di numerose grotte, tra cui quella del Genovese, la
cui esplorazione ha portato alla luce pitture rupestri e graffiti che, secondo
gli studiosi della materia, sono l’esempio di varie “facies”culturali di epoche
diverse (Paleolitico-Mesolitico). Ci sono figure incise di animali e figure
umane, intente alla caccia o alla danza e idoli che inducono a riconoscere
momenti culturali connessi a riti propiziatori. Risulta estremamente gradevole
una gita in barca lungo le dirupate coste dell’isola dove si aprono numerose
grotte e vi si innalza il Faraglione, un masso roccioso a forma conica unito
alla terra da un breve istmo. Marittimo, detta anticamente Hiera, ha invece un
territorio esclusivamente montuoso, tranne nel breve tratto costiero dove si
adagia il nucleo urbano dell’isola e il porticciolo. La cima più alta raggiunge
rapidamente, con il Monte Falcone, quota 686 metri; da qui lo
sguardo spazia su tutti i versanti dell’isola e sulla vicina costa del
trapanese. Marittimo è senza dubbio la più suggestiva del gruppo delle Egadi,
ricca di sorgenti, verdeggiante, con acque pescose e limpide. Il giro in barca
lungo le coste è di grande valore naturalistico e geologico: nelle scoscese
pareti rocciose si aprono numerose grotte marine, calette e vi si ergono scogli
pittoreschi. Favignana, l’antica Aegusa, ha rivelato la presenza di un insediamento
fenicio-punico, grazie a una iscrizione sulla parete di un ipogeo proprio in
lingua punica. In età normanna venne fortificata con due roccaforti: quella di Santa Caterina
e quella di San Giacomo. Favignana è sede della più importante tonnara della
Sicila dove ogni anno si svolge la tradizionale “mattanza”. La pesca è ancora
oggi la principale attività economica a cui si è affiancata quella turistica
durante i mesi estivi.
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