martedì 28 febbraio 2012

San Vito Lo Capo: fiore all'occhiello della Sicilia


Sicuramente la Sicilia offre ai propri visitatori un ventaglio di posti meravigliosi da scoprire e visitare. Tutti però concordano nel riservare a San Vito Lo Capo una posizione di tutto rispetto. Si tratta di un vecchio centro marinaro peschereccio che oggi rappresenta una frequentatissima stazione balneare che si sviluppa lungo il litorale sabbioso, tra il Capo San Vito e la Punta di Solanto, ai piedi di Monte Monaco. Questa località è caratterizzata da una aspra bellezza paesaggistica e da un mare dalle acque limpide e cristalline. Proprio per queste sue peculiarità il paese di San Vito Lo Capo ha conosciuto, soprattutto negli ultimi anni, un forte sviluppo urbano, favorito da un costante flusso turistico sia italiano che straniero. Questo processo è andato ripercuotendosi favorevolmente sull’intera economia cittadina. La località è dotata di numerose strutture ricettive che variano da campeggi a villaggi turistici sul mare di ottimo livello, per soddisfare le esigenze di una variegata gamma di turisti. Il porto peschereccio di San Vito Lo Capo è molto ampio e dotato di diverse banchine riservate all’attracco di battelli da riporto. Nello specchio dell’acqua portuale sono inoltre stati realizzati quattro ponti galleggianti che sono in grado di ospitare circa 500 barche; il fondale poi, la cui profondità raggiunge anche gli otto metri, consente l’attracco agli yachts di media dimensione. Da sempre questo porto è uno dei più sicuri della Sicilia poiché posizionato all’interno di un golfo chiuso; non è un caso infatti che romani, fenici, normanni e spagnoli si rifugiavano qui per scampare alle tempeste. In alcune grotte di Piana di Sopra sono state scoperte incisioni risalenti addirittura al Paleolitico superiore, che rappresentano figure antropomorfe, cervi e figure lineari.

giovedì 23 febbraio 2012

Monteriggioni: un borgo nel cuore della Toscana


In una delle principali zone collinari della provincia di Siena si trova uno dei comuni più caratteristici e suggestivi della Toscana: Monteriggioni. Si tratta di un borgo che mantiene praticamente intatta la sua cinta muraria e che fu costruito dai senesi tra il 1213 e il 1219. Lo scopo era quello di sorvegliare le valli dell’Elsa e dello Staggia in direzione di Firenze, da sempre rivale di Siena e che proprio in quel periodo si stava espandendo a macchia d’olio. Le mura del borgo si estendono per una lunghezza di 570 metri e sono intervallate da 14 torri e 2 porte. Molto suggestivo è il Castello di Monteriggioni, per costruire il quale i senesi acquistarono terreni e diritti sul Poggio di Monteriggioni dai nobili di Staggia, che ne avevano il possesso fin dal 1100.
La bellezza di questo borgo colpì di certo uno dei suoi primi ospiti illustri, Dante Alighieri, che difatti fece cenno alla sua “cerchia tonda” nella Divina Commedia (Inferno canto XXXI vv. 40-41).
Per il suo fascino il paese di Monteriggioni da sempre costituisce un luogo di forte richiamo turistico. Si stima che siano circa 70mila i visitatori che ogni anno si recano qui per conoscere dal vivo questo luogo incantato. Il paese è abitato da appena 42 persone, le cui abitazioni sono racchiuse all’interno delle mura. Le uniche attività commerciali presenti in paese sono: due bar, un alimentari, due ristoranti, un bazar di souvenir, un negozio di erboristeria, un albergo e un negozio di prodotti tipici locali. Una location come questa è richiestissima anche dagli innamorati che desiderano trascorrere un week end all’insegna della storia e del romanticismo.

mercoledì 22 febbraio 2012

Nelle Marche al Castello di Gradara

Castello di Grada (Fonte: www.castellodigradara.org)
Al confine tra le Marche e la Romagna sorge uno dei castelli più belli e suggestivi della nostra penisola: il Castello di Gradara. Il suo nome deriva dal latino “grata aura” che significa “aria buona”. La struttura sorge su di una collina che domina la valle e lo sguardo arriva fino al mare. Questo imponente castello racchiude tra le sue mura una storia millenaria, in un incantevole scenario tipico del Medio Evo. Ospiti del castello, nel corso del tempo, furono le principali famiglie dell’epoca medievale: gli Sforza, i Della Rovere, i Borgia e i Malatesta. Fu proprio grazie a questi ultimi che il castello raggiunse lo sfarzo che conserva ancora oggi. Fu difatti proprio la famiglia Malatesta a costruire la fortezza e le due cinta murarie che hanno reso questo luogo inespugnabile per secoli e secoli. Luogo che però ha fatto da sfondo anche a spaventose lotte e battaglie tra casati nobiliari e lo Stato Pontificio. Come accennavamo, gli ambienti del castello avevano, e conservano ancora, preziosissimi affreschi che rievocano episodi mitologici e di epoca classica. Un'altra ragione che ha contribuito a rendere celebre questa Fortezza è stata la drammatica storia d’amore tra Paolo e Francesca, alla cui narrazione Dante Alighieri ha dedicato gran parte del V Canto nella Divina Commedia.
Oggi il Castello di Gradara, che è stato arricchito da diversi feudatari che negli anni si sono succeduti nel dominio di questa zona, è visitabile il lunedì dalle 8:30 alle 13:00 e gli altri giorni dalle 8:30 alle 18:30. Tra le interessanti aree che si possono visitare c’è l’armeria, una sala delle torture, una cappella sul cui altare si trova ancora una terracotta del celebre scultore e ceramista Andrea Della Robbia. Mobili originali del ‘400 e del ‘500 sono inoltre ancora osservabili al piano superiore della struttura. Indimenticabile è poi la passeggiata tra le mura che circondano l’intero castello e non si può non salire sulla Torre più alta, dove il panorama sull’entroterra e sulla costa romagnola rimane nel cuore.

martedì 21 febbraio 2012

Lecce: bellezza barocca

San Cataldo - Lecce (Fonte: Wikipedia)
La Puglia, regione ricca di tradizioni, cultura e paesaggi superbi, vanta la presenza di una delle città più belle d’Italia. Lecce trasuda di arte e architettura barocca in ogni vicolo del centro storico, entrato a pieno diritto nel patrimonio dell’umanità. Grazie alla caratteristica pietra bianca leccese la città assume un aspetto elegante e unico nel suo genere.
Da non perdere una visita alla basilica di Santa Croce con annesso l’ex convento dei Celestini, oggi sede della Prefettura. Passeggiando tra i vicoli si possono osservare le splendide lavorazioni ornamentali dei balconi e dei portoni delle abitazioni, frutto di artisti abili nello scolpire la pietra leccese.
Altri splendidi esempi di architettura barocca sono la chiesa di Sant' Irene; la chiesa di San Matteo, la Chiesa del Gesù con i suoi altari; il complesso di Piazza del Duomo, composto dalla Cattedrale, dal campanile alto 70 metri, dal Vescovato del Seicento dalle forme rinascimentali e dall’ex Seminario.
Oltre alle bellezze artistiche e culturali Lecce, come tutta la Puglia, offre una tradizione gastronomica di tutto rispetto, ricca di sapori di mare e di terra. Un esempio sono le tagliatelle ritorte che ricordano le colonne barocche, le orecchiette, i turcinieddhri, involtini fatti con interiora di agnello e insaporiti con erbe, la taieddhra fatta con zucchine, patate, carciofi, cipolle, pomodori e cozze nere. Una ragione in più per non farsi mancare un viaggio in queste splendide terre!

venerdì 17 febbraio 2012

Visita alla "città che muore": Civita di Bagnoreggio

Immaginate di camminare lungo un ponte sospeso ed avere davanti un paese che campeggia sulla cima di un colle, tra le vallate formate dai torrenti Chiaro e Torbido. Il paese in questione è quello di Civita di Bagnoregio. La città fu fondata dagli Etruschi circa 2.500 anni fa e, a quei tempi, non era difficile da raggiungere e soprattutto era situata in una posizione molto difendibile.
Ora invece questo borgo, che ha modificato negli anni la sua struttura morfologica, rischia di scomparire, lentamente ma inesorabilmente. Non a caso infatti Civita è stata definita da uno dei suoi figli, Bonaventura Tecchi, “La città che muore”.
Il colle di tufo su cui sorge il paese è minato alla base dalla continua erosione dei due torrenti, che scorrono nelle valli sottostanti, e dall’azione del vento e delle piogge.
Oggi a Civita vivono pochissime famiglie, con la consapevolezza che un domani di questo borgo non rimarrà che un ricordo o una fotografia. Nella piazza centrale dell’antico borgo si erige la suggestiva chiesa di San Donato, all’interno della quale è custodito un Crocefisso di legno della scuola di Donatello e un affresco della scuola del Perugino. Passeggiando per i vicoli del borgo lo sguardo viene sicuramente catturato dalle tipiche case medievali, con piccoli balconcini e scalette esterne dette “profferli”, caratteristiche dell’architettura viterbese del Medioevo. I primi reperti che testimoniano tracce del passaggio umano in questa zona risalgono addirittura al Neolitico. Sono difatti stati trovati numerosi utensili come armi in selce, asce e piccoli coltelli.
Oggi Civita di Bagnoregio appare in tutto il suo fascino irreale, caratterizzato da un’aurea viva e spettrale allo stesso momento. Proprio per la sua particolarità Civita merita sicuramente una visita, prima che si sgretoli e di questo particolare borgo rimanga solo una storia da raccontare.

venerdì 10 febbraio 2012

L'importanza dell'accoglienza nelle nostre vacanze


Immaginiamoci la famiglia italiana tipo, padre, madre e due figli, poche possibilità di stare insieme durante l’anno, l’unica, forse, è la tanto agognata vacanza estiva, magari in un villaggio turistico, possibilmente con animazione, meglio ancora se un villaggio turistico per famiglie, in maniera che, ironicamente, si possano mollare le creature.
La ricerca della location è spesso frenetica, un vero slalom tra mille offerte di vacanza, alla ricerca della miglior combinazione “qualità/prezzo”.  
Finalmente la scelta, forse un Resort in Calabria, magari un po’ lontano, però il prezzo è conveniente, il viaggio è un po’ lungo, forse  più faticoso del previsto,  però l’ ambiente è accogliente,  il complesso pulito, ben curato, lo staff è sorridente, sinceramente sorridente…..
A questo punto si scatena la magia, l’accoglienza sincera, schietta, allegra converte l’aspettativa dell’ospite in soddisfazione della scelta fatta ed in buona predisposizione per i giorni di vacanza che seguiranno. A questo punto, salvo disastri o calamità, la vacanza sarà un successo, l’ospite sarà contento e con buone probabilità tornerà, e magari, meraviglia delle meraviglie, porterà degli amici.
Tutto grazie al magnifico, travolgente, inesauribile potere dell’accoglienza che a questo punto diventa una risorsa, una grande risorsa, anzi, LA grande risorsa, la differenza tra successo e disastro, tra giorno e notte, tra ospite contento ed ospite scontento, tra colui che farà un passa parola positivo e colui che non lo farà, o, peggio, lo farà negativo.
Ed allora l’accoglienza, questa,  purtroppo spesso, sconosciuta ricetta di successo, questa risorsa strepitosa, questo diabolico ago della bilancia, ci si rende conto che, purtroppo, è una variabile che dipende esclusivamente dalle risorse umane ed è, quindi, a loro che si devono rivolgere gli sforzi degli albergatori affinché essa sia effettivamente all’altezza delle aspettative dell’ospite.

Un viaggio ad Iglesias alla scoperta di una Sardegna selvaggia

Uno dei luoghi più selvaggi e incontaminati che ho incontrato girando in lungo e in largo per la Sardegna è la zona di Carbonia-Iglesias. Volevo trascorrere una vacanza che non fosse all’insegna del relax, ma la volevo vivere in nome della scoperta dei posti meno battuti e meno turistici, vista la quasi totale assenza di strutture ricettive in questa area. Ho soggiornato in un Bed and Breakfast in località MontePoni, gestito da due anziani che in quanto a vitalità ed entusiasmo facevano invidia ad un giovanotto: Ennio e Teresa. La mia vacanza è partita da qui. La zona più bella è quella che va da Nebida e arriva fino a Buggerru. Non a caso questa fascia è stata definita dall’esploratore francese  Jacques Costeau “la più bella del mondo”. Il riferimento era ai fondali pressocchè immacolati e al fatto che era ed e tuttora una zona poco sfruttata da qualsiasi tipo di attività invasiva. Le spiaggette che si alternano lungo questa fascia costiera sono di intatta bellezza. La spiaggia più a nord di Iglesias è quella di Cala Domestica, scavata in una insenatura che la ripara dai venti di maestrale e di libeccio. Non a caso tanti anni fa lì vi era un vecchio porticciolo. Dalla località di Masua si raggiunge una tappa imprescindibile del mio viaggio, quella di Porto Flavia. Un porto minerario, risalente al 1924, a picco sul mare e scavato interamente nella roccia della montagna per ben 600 metri. Da qui si può osservare in tutta la sua maestosità uno dei faraglioni più alti d’Europa: Pan di Zucchero. Una vacanza questa che rimane nel cuore e che mostra un’altra anima dell’incantevole Sardegna.

Pan di Zucchero e i suoi Faraglioni

mercoledì 8 febbraio 2012

Castel del Monte: un Borgo da scoprire alle pendici del Gran Sasso

Castel del Monte
Per chi ama la montagna, gli antichi borghi, la buona cucina e il sapore della tradizione, una meta che mi sento di consigliare è il paese di Castel del Monte, in provincia di L’Aquila. Per la sua bellezza si è meritato la targa di uno dei “Borghi più belli d’Italia”e andare a scoprirlo sarà davvero un piacere. Un paese abitato d’inverno da poco più di 200 anime, ma durante le festività, i week end e le vacanze estive si popola di migliaia di persone. Questa zona è molto frequentata anche dagli amanti dello sci di fondo, le cui piste distano pochi km. Nel cuore del paese è possibile ammirare i pittoreschi mosaici che raccontano storie di streghe, di magia, di pastori transumanti e  di mestieri di tanto tempo fa. Il visitatore può anche seguire il percorso che si snoda per le stradine del borgo antico e che porta alla scoperta dei nove centri museali di cultura contadina presenti. A pochi km da Campo Imperatore, Castel del Monte rappresenta anche un punto di passaggio per i motociclisti che numerosi, soprattutto durante i fine settimana, si deliziano lungo i curvoni che portano al paese, e da lì alla successica località di Fonte Vetica. Proprio qui tre punti di ristoro appartenenti a macellai castellani offrono bracieri per cuocere gli inconfondibili arrosticini abruzzesi, accompagnati da altri prodotti tipici tra salumi, formaggi, e il rinomato canestrato. Da Castel del Monte si può partire anche per visitare la Rocca di Calascio, tra le fortificazioni più alte d’Italia, location di alcune scene del film Lady Hawke.
Scenografia del film "Lady Hawke"

Come raggiungere Castel del Monte:

-          Dall’autostrada A24 Roma-L’Aquila prendere uscita L’Aquila Ovest;  SS17 direzione Popoli. Dopo 18km circa girare a sinistra seguendo indicazione per  Barisciano – S.Stefano di Sessanio- Balascio - Castel del Monte. Vi aspettano 24Km di curve e siete arrivati!!!

Cosa visitare a Castel del Monte:
 - Le numerose Chiese tra cui la Madonna del Suffragio, da cui si gode di un panorama indimenticabile e    Santa Caterina, scavata nella roccia
- La caratteristica Piazzetta delle Mura

Dove prendere un caffè:
-Al bar delle scimmie, gestito da due sorelle torinesi che hanno deciso di lasciare la grande città per  una vita più tranquilla e salutare.

Dove mangiare:
-La locanda delle Streghe
-Osteria del Lupo
-Il Borgo del Tempo Perso

Dove trascorrere una serata:
-Pub delle Civette

Da non perdere
- il 17 AgostoLa Notte delle Streghe”, rappresentazione di un’antica storia popolare tramandata negli anni e raccontata dagli abitanti del paese che tra balletti, musica e folklore, si trasformano in attori per una notte.

mercoledì 1 febbraio 2012

Tropea: una delle venti spiagge più belle d’Europa

Tra i più piccoli comuni della nostra penisola si annovera quello di Tropea, in provincia di Vibo Valentia. Per la sua struttura morfologica Tropea appare una cittadina molto particolare. La popolazione vive principalmente nella parte superiore, scavata nella roccia, a una cinquantina di metri di altezza rispetto al livello del mare. La parte inferiore, denominata “La Marina”, si affaccia direttamente sul Tirreno.

Vista di Tropea dall'alto

La leggenda narra che quello di Tropea fu uno dei porti di Ercole, che vi approdò di ritorno dalla Spagna. Proprio per la sua posizione strategica questa città ha occupato da sempre un ruolo di grande importanza, non solo in epoca romana ma anche normanna e aragonese. In tempi recenti è stato costruito anche un porto turistico attrezzato con tutti i servizi più innovativi. Il porto dispone di 620 posti barca e le comodità che offre rendono il soggiorno in questo angolo di paradiso davvero piacevole.  

Tropea infatti, secondo una ricerca condotta nel 2007 e pubblicata dal giornale britannico “Sunday Times”, risulta essere tra le 20 spiagge più belle d’Europa. Anzi, a dire il vero è stata piazzata come prima classificata. A rendere così preziosa questa località ci sono difatti le spiagge bianche, intervallate da scogliere che regalano giochi di ombre sul mare turchese intenso che bagna la costa calabrese. Quest’ultima, per il suo incantevole aspetto, è denominata non a caso “Costa degli Dei”.