venerdì 10 febbraio 2012

Un viaggio ad Iglesias alla scoperta di una Sardegna selvaggia

Uno dei luoghi più selvaggi e incontaminati che ho incontrato girando in lungo e in largo per la Sardegna è la zona di Carbonia-Iglesias. Volevo trascorrere una vacanza che non fosse all’insegna del relax, ma la volevo vivere in nome della scoperta dei posti meno battuti e meno turistici, vista la quasi totale assenza di strutture ricettive in questa area. Ho soggiornato in un Bed and Breakfast in località MontePoni, gestito da due anziani che in quanto a vitalità ed entusiasmo facevano invidia ad un giovanotto: Ennio e Teresa. La mia vacanza è partita da qui. La zona più bella è quella che va da Nebida e arriva fino a Buggerru. Non a caso questa fascia è stata definita dall’esploratore francese  Jacques Costeau “la più bella del mondo”. Il riferimento era ai fondali pressocchè immacolati e al fatto che era ed e tuttora una zona poco sfruttata da qualsiasi tipo di attività invasiva. Le spiaggette che si alternano lungo questa fascia costiera sono di intatta bellezza. La spiaggia più a nord di Iglesias è quella di Cala Domestica, scavata in una insenatura che la ripara dai venti di maestrale e di libeccio. Non a caso tanti anni fa lì vi era un vecchio porticciolo. Dalla località di Masua si raggiunge una tappa imprescindibile del mio viaggio, quella di Porto Flavia. Un porto minerario, risalente al 1924, a picco sul mare e scavato interamente nella roccia della montagna per ben 600 metri. Da qui si può osservare in tutta la sua maestosità uno dei faraglioni più alti d’Europa: Pan di Zucchero. Una vacanza questa che rimane nel cuore e che mostra un’altra anima dell’incantevole Sardegna.

Pan di Zucchero e i suoi Faraglioni

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