Immaginiamoci la famiglia italiana tipo, padre, madre e due figli, poche possibilità di stare insieme durante l’anno, l’unica, forse, è la tanto agognata vacanza estiva, magari in un villaggio turistico, possibilmente con animazione, meglio ancora se un villaggio turistico per famiglie, in maniera che, ironicamente, si possano mollare le creature.
La ricerca della location è spesso frenetica, un vero slalom tra mille offerte di vacanza, alla ricerca della miglior combinazione “qualità/prezzo”.
Finalmente la scelta, forse un Resort in Calabria, magari un po’ lontano, però il prezzo è conveniente, il viaggio è un po’ lungo, forse più faticoso del previsto, però l’ ambiente è accogliente, il complesso pulito, ben curato, lo staff è sorridente, sinceramente sorridente…..
A questo punto si scatena la magia, l’accoglienza sincera, schietta, allegra converte l’aspettativa dell’ospite in soddisfazione della scelta fatta ed in buona predisposizione per i giorni di vacanza che seguiranno. A questo punto, salvo disastri o calamità, la vacanza sarà un successo, l’ospite sarà contento e con buone probabilità tornerà, e magari, meraviglia delle meraviglie, porterà degli amici.
Tutto grazie al magnifico, travolgente, inesauribile potere dell’accoglienza che a questo punto diventa una risorsa, una grande risorsa, anzi, LA grande risorsa, la differenza tra successo e disastro, tra giorno e notte, tra ospite contento ed ospite scontento, tra colui che farà un passa parola positivo e colui che non lo farà, o, peggio, lo farà negativo.
Ed allora l’accoglienza, questa, purtroppo spesso, sconosciuta ricetta di successo, questa risorsa strepitosa, questo diabolico ago della bilancia, ci si rende conto che, purtroppo, è una variabile che dipende esclusivamente dalle risorse umane ed è, quindi, a loro che si devono rivolgere gli sforzi degli albergatori affinché essa sia effettivamente all’altezza delle aspettative dell’ospite.
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